La leggenda di Maui
E
così le fiabe le ritroviamo anche alle Hawaii:)
La
leggenda di Maui1
Sono
passati ormai tanti secoli da quando il dio Ka-Le, adirato con gli
uomini ch'erano diventati malvagi e crudeli, sommerse le terre,
innalzandosi sopra le montagne e devastando ogni cosa col suo furore.
Solo a un uomo Ka-Le concesse la salvezza: si chiamava Maui ed era
così buono e generoso che il dio gli permise di allestire un grande
vascello capace di navigare sulle acque infuriate, in attesa che
l'oceano si placasse. Maui ottenne dal dio di portare con sé
sull'imbarcazione la gente e gli animali del suo villaggio. E quando
Ka-Le, implorato lungamente da Maui, fece tornare il sereno, l'uomo
inviò sopra il mare un uccello dalle candide piume. Dopo poco il
grazioso animale tornò, portando nel becco un ramoscello.
Maui
capì allora che la terra era riaffiorata e che di lì a poco anche
la loro isola sarebbe tornata ad emergere.
Lentamente
le acque si ritirarono e il vascello potette ancorarsi nella baia. I
superstiti del diluvio tornarono alle loro terre, a cui il sole pian
piano ridonava la vita. A poco a
poco tutto tornò come prima e gli uomini cominciarono a ricostruire
le case e i villaggi. Qualche tempo dopo Maui sistemò nella sua
canoa delle noci di cocco e due splendide tortore e andò in cerca
della dimora del dio Ka-Le, verso il quale sentiva un debito di
riconoscenza. Navigò a lungo sulle acque che avevano ripreso il loro
colore smeraldino, salutato dagli ultimi voli dei gabbiani e degli
albatros che andavano a raggiungere i loro nidi sulle scogliere. Ad
un tratto nel cielo apparve la Luna e Maui, che non la conosceva
ancora, pensò che si trattasse del volto del dio Ka-Le. La Luna si
avvicinava sempre di più e proiettava sull'acqua cupa dell'oceano un
raggio d'argento che sembrava indicare una strada. Maui pensò di
seguire quella scia luminosa, per arrivare alla dimora di Ka-Le.
Diresse la sua imbarcazione in quella direzione; remò e remò finché
non approdò al regno della Luna. Lassù aprivano le loro corolle
meravigliosi fiori che scintillavano nell'oscurità come pietre
preziose. Maui si avvicinò alla riva, scese dalla canoa e si avviò
portando con sé i doni per Ka-Le.Tutto intorno era soffuso di un
pallido chiarore. Le colline sembravano di cristallo e qua e là
occhieggiavano lucenti laghetti su cui biancheggiavano candidi cigni.
Le foreste erano di smeraldo e tra gli alberi si udiva una dolce e
lontana melodia.
Maui guardava estasiato il bellissimo paesaggio e pensava con vergogna alla povertà dei doni che stava recando al re dell'incantevole regno.
Al limitare della foresta uno stormo di stupendi uccelli si levò in volo; Maui li seguì e, dopo aver percorso lunghi argentei sentieri, si trovò sulla soglia di uno strano palazzo.
D'improvviso una cascata di luce inondò il cielo e nello stesso istante le porte del palazzo si spalancarono e apparve la Luna. Aveva il volto di perla ed era avvolta in uno splendido manto di pizzo nero tempestato di stelle luccicanti.
Maui, tremante di emozione, si inginocchiò davanti a lei e le disse:- O potente Ka-Le, sono venuto a portarti i miei umili doni e a ringraziarti di aver salvato me e la mia gente dal diluvio.
- lo non sono Ka-Le, ma la Luna, regina del cielo notturno, e questa è la mia dimora - rispose l'astro d'argento.
Maui si scusò e le chiese timidamente se poteva indicargli la strada per raggiungere il regno di Ka-Le.- È troppo tardi - rispose la Luna. E lentamente svanì insieme al suo palazzo incantato.
Il chiarore delle prime luci del mattino si diffuse d'intorno. Maui tornò triste alla riva, salì sulla canoa e ricominciò a remare. Pensava che il dio Ka-Le non volesse mostrarsi perché non gradiva i suoi doni.
Invece Ka-Le aveva seguito dal cielo il viaggio di Maui, ma era rimasto turbato vedendolo approdare al regno della Luna. Quand'ebbe capito il suo errore, volle aiutarlo.
Raccolse una manciata di raggi di sole e la gettò sulle goccioline che erano ancora sospese nell'aria. Queste si impadronirono dei raggi, vi si riflessero con tutti i colori e in pochi attimi finirono di tessere una magnifica strada.
Maui alzò lo sguardo e riconobbe, splendente di mille colori, la strada del dio. Riprese a remare con tutte le sue forze e finalmente giunse al suo cospetto.
Il dio l'accolse con gioia e lo ringraziò per i doni, che gradì moltissimo. Poi lo salutò con dolcezza.
Maui guardava estasiato il bellissimo paesaggio e pensava con vergogna alla povertà dei doni che stava recando al re dell'incantevole regno.
Al limitare della foresta uno stormo di stupendi uccelli si levò in volo; Maui li seguì e, dopo aver percorso lunghi argentei sentieri, si trovò sulla soglia di uno strano palazzo.
D'improvviso una cascata di luce inondò il cielo e nello stesso istante le porte del palazzo si spalancarono e apparve la Luna. Aveva il volto di perla ed era avvolta in uno splendido manto di pizzo nero tempestato di stelle luccicanti.
Maui, tremante di emozione, si inginocchiò davanti a lei e le disse:- O potente Ka-Le, sono venuto a portarti i miei umili doni e a ringraziarti di aver salvato me e la mia gente dal diluvio.
- lo non sono Ka-Le, ma la Luna, regina del cielo notturno, e questa è la mia dimora - rispose l'astro d'argento.
Maui si scusò e le chiese timidamente se poteva indicargli la strada per raggiungere il regno di Ka-Le.- È troppo tardi - rispose la Luna. E lentamente svanì insieme al suo palazzo incantato.
Il chiarore delle prime luci del mattino si diffuse d'intorno. Maui tornò triste alla riva, salì sulla canoa e ricominciò a remare. Pensava che il dio Ka-Le non volesse mostrarsi perché non gradiva i suoi doni.
Invece Ka-Le aveva seguito dal cielo il viaggio di Maui, ma era rimasto turbato vedendolo approdare al regno della Luna. Quand'ebbe capito il suo errore, volle aiutarlo.
Raccolse una manciata di raggi di sole e la gettò sulle goccioline che erano ancora sospese nell'aria. Queste si impadronirono dei raggi, vi si riflessero con tutti i colori e in pochi attimi finirono di tessere una magnifica strada.
Maui alzò lo sguardo e riconobbe, splendente di mille colori, la strada del dio. Riprese a remare con tutte le sue forze e finalmente giunse al suo cospetto.
Il dio l'accolse con gioia e lo ringraziò per i doni, che gradì moltissimo. Poi lo salutò con dolcezza.
Prima d'andar via Ka-Le finse di dimenticare la luminosa strada sospesa nell'aria, così Maui potette tornare senza fatica alla sua isola.
Questa strada possiamo ancor oggi vederla a volte nel cielo quando, dopo la pioggia, le goccioline sospese nell'aria catturano i raggi del sole: si tratta della lucente strada di Ka-Le, che tutti chiamiamo arcobaleno.
1http://www.riflessioni.it/miti-leggende-fiabe/leggenda-maui.htm
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