MINDFULNESS OPENSPACE I



MINDFULNESS OPENSPACE I

Il lato negativo della vita non possiamo evitarlo e allora la prospettiva della consapevolezza (mindfulness) ci offre una possibilità a prima vista strana, contro intuitiva, forse assurda: entrare in relazione più diretta con il disagio e la sofferenza, imparare a rivolgere piena attenzione, a fare spazio anche a quello che non ci piace, che non vorremmo o che ci fa soffrire. In questo senso è un lavoro “contro natura”, un andare “controcorrente”, perchè la tendenza automatica, istintiva che abbiamo è fare esattamente l’opposto. 
Ma se lo sperimentiamo, allora possiamo scoprire che in questa “mossa” apparentemente incomprensibile troviamo una possibilità sorprendente di fare spazio, di lasciar essere e quindi di essere meno condizionati, meno oppressi anche dalle condizioni che ci portano disagio. 
E, paradossalmente, facendo questo ci mettiamo nelle migliori condizioni possibili per trovare, quando ci sono, le vie e i modi più efficaci per gestire o risolvere le cause di sofferenza.

Cosa si intende con questo termine?

Mindfulness significa portare attenzione al momento presente in modo curioso e non giudicante (Kabat-Zinn, 1994). 

Mindfulness è quindi un processo che coltiva la capacità di portare attenzione al momento presente, consapevolezza e accettazione del momento attuale (Hanh, 1987)
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L’obiettivo è quello di eliminare la sofferenza inutile, coltivando una comprensione e accettazione profonda di qualunque cosa accada attraverso un lavoro attivo con i propri stati mentali. 
Secondo la tradizione originaria, la pratica della Mindfulness dovrebbe permettere di passare da uno stato di disequilibrio e sofferenza ad uno di maggiore percezione soggettiva di benessere, grazie ad una conoscenza profonda degli stati e dei processi mentali.
Con la pratica, attenzione con la PRATICA, si attiva un mutamento dell’individuo stesso a livello cognitivo ed emotivo, che permette di correggere gli errori che la mente umana commette di frequente quando non sia stata allenata e disciplinata (Gethin, 2001). 
La via è dunque prima di tutto PRATICA, fondata su una capacità innata, ma coltivata con disciplina giorno dopo giorno, 
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Attraverso la MINDFULNESS sviluppiamo una consapevolezza lucida di ciò che sta accadendo in campo fenomenologico. Lo sviluppo di tale abilità è connesso alle pratiche meditative, sia di tipo concentrativo che di tipo ricettivo.
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Il PRATICANTE deve familiarizzare con entrambe le prospettive, imparando così ad ancorare la mente all’esperienza presente, liberandosi da proiezioni, incomprensioni ed errori
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link tratti da: 

 "AIM, associazione italiana mindfullness"

"State of mind, il giornale delle scienze psicologiche"


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