la musica più dolce

"LA MUSICA PIU' DOLCE" 

Lascia che sia, tutto diviene la sua esatta Poesia...”

                 Una volta, in una sosta della caccia sorse una discussione su quale fosse la musica più bella del mondo.
<Diccelo tu>, disse Fionn rivolto ad Oisin.
<Il richiamo del cuculo dall'albero più alto al limitare del bosco>, esclamò il suo allegro figliolo
<e' un bel suono>, disse Fionn. <E tu Oscar>, domandò, <qual è la musica più bella?>
<La musica più eccelsa è il risuonare di una spada su uno scudo>, esclamò il forte giovinetto.
<E' un bel suono> disse Fionn.
Anche gli altri campioni dichiararono ciò che più piaceva loro: il bramito di un cervo al di là dell'acqua, il latrato armonioso di una muta di cani in lontananza, il canto di un'allodola, la risata di una fanciulla allegra o il sussurro di una fanciulla commossa.
Sono tutti bei suoni>, disse Fionn.
<Dicci capo>, osò domandare uno <cosa pensi tu?>
<La musica di ciò che avviene>, disse il grande Fionn, <quella è la musica più bella al mondo.>
Amava “ciò che avveniva1” e non lo avrebbe evitato nemmeno scansandosi di un capello.
Anche in quella occasione dunque, “lasciò avvenire ciò che stava avvenendo” ...

             Diventiamo saggi facendo domande, lo diventiamo anche se non hanno risposta, perchè una domanda ben costruita porta la sua risposta con sé, sulla schiena, come una chiocciola porta il suo guscio.
Fionn poneva tutte le domande a cui poteva pensare e il suo maestro, un poeta, dunque un uomo stimabile, a tutte rispondeva, non fino al limite della sua pazienza, che era illimitata, ma fino al limite delle sue capacità.
<Perchè vivi sulla riva di un fiume?> Fu una delle domande.
<Perchè una poesia è una rivelazione, ed è sulle rive dell'acqua corrente che la poesia viene rivelata alla mente.>
<Da quanto tempo sei qui?>
<Da sette anni>. Rispose il poeta.
<È un tempo molto lungo.> Disse Fionn con stupore.
<Aspetterei il doppio per una poesia>. Disse quel bardo inveterato.
<Hai preso belle poesie?> Gli domandò Fionn.
<Le poesie di cui sono capace.> Disse mite il maestro.
<Nessuno può ottenere più di quello, perchè la prontezza dell'uomo è il suo limite.>
<Avresti ottenuto poesie altrettanto belle presso le acque dello Shannon, del Suir, o del dolce Ana Lifè?>
<Sono buoni fiumi, appartengono tutti a buone divinità.>
<Ma perchè tra tutti i fiumi hai scelto questo?>
Finegas sorrise radioso al suo discepolo.
<mi è stata fatta una profezia, un sapiente mi predisse che avrei catturato il Salmone della Conoscenza nella Pozza del Fiume Boyne.>
<E allora?> chiese Fionn ansioso.
<Allora avrei posseduto la completa conoscenza.>
<E dopo?> Insistette il ragazzo?
<Che cosa mai potrebbe esserci dopo?> Replicò il poeta.
<Voglio dire, che cosa faresti con la completa conoscenza?>
<Domanda importante> disse Finegas con un sorriso. <Saprei risponderti se possedessi la completa conoscenza, ma fino a quel momento, no. E tu cosa faresti mio caro?>
<Farei una poesia>, esclamò Fionn.
<Anch'io penso che è quello che si dovrebbe fare>. Disse il poeta.

Da “La fanciullezza di Fionn”, “Fiabe irlandesi”, di James Stephens


1 descrizione tratta da un poema, il libro di Leinster, XII secolo, in cui Fionn enumera le molte cose che ama della vita, concludendo sempre con la strofa: “questa è per me la musica più dolce”

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